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lui, però, dimostrava una certa attesa, come aspettasse la venuta di qualcuno forse del pretendente di Francesca. Guardava sempre verso il sentiero, e non si allontanava mai dalla capanna.

Luca, in fondo, non s’illudeva: il vecchio vigilava ostile e inesorabile, pronto a troncare con la mazza l’amore suo e di Francesca, come egli rompeva quello delle bestie. E gli augurava in cuor suo mille accidenti, o almeno che si ammalasse di nuovo, come lo scorso anno, di un male non grave che però lo costringesse a tornarsene per qualche giorno in paese. Allora Francesca verrebbe: ma come diverso da quello dello scorso anno sarebbe l’incontro!

Egli rabbrividiva al solo pensarci; poi sospirava: no, la sorte si prende sempre beffa di noi, e ci offre le occasioni alla rovescia.

Ed anche quel suo sacco pieno, appeso al piuolo della capanna, gli pareva si burlasse di lui come una faccia grottesca gonfia di riso: Quando si parte, Luca? Aspetti proprio che ti mandi a chiamare il Re?

E pensando che Francesca non sarebbe venuta mai più, canticchiava la