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come un becco d’aquila. Ma ella non intendeva di lasciarlo in pace: egli la sentiva agitarsi appunto come l’aquila molestata nel suo nido di roccie; e aveva l’impressione che da un momento all’altro gli si dovesse davvero gettar sopra e sbranarlo.

«Vieni, vieni pure», disse fra di sé, morsicandosi la lingua per frenarsi.

Ah, come gli sarebbe piaciuto lottare con lei, rotolare assieme avvinghiati sull’erba e tra i cardi spinosi, morderla e schiacciarla come una mandorla fresca.

Ella continuava, irritata e implacabile:

— D’ora in avanti tu mi farai il santo piacere di non immischiarti più nei fatti miei, e sopratutto di non inventare le cose. Io sono appena nata (— Poverina — egli sogghignò — ), e non penso a maritarmi: ma se ci pensassi non domanderei consiglio a te. E tu, Maria Lia, quando vedi tuo fratello, glielo dici pure, che non sono stata io a vantarmi ch’egli mi vuole sposare.

— Magari tu lo volessi, — esclamò la ragazza. — Lui per la gioia ballerebbe sulla punta di un ago.

Francesca si rifece seria, triste, quasi