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— Verrà anche il mio amico Battistino Pisuddi, e forse verranno anche i figli del Segretario e porteranno da suonare. Allegro, babbo Melis. Perché questa faccia, Gesù Signore Nostro? Ah, — esclamò d’un tratto, nell’accorgersi che il viso del nonno si contraeva con dolore e sdegno; — mi sono dimenticato di farvi vedere una lettera. Dove l’ho cacciata?

Da un fascio di giornali e carte che gli gonfiava la saccoccia trasse la lettera: era del fidanzato della sorella; il quale finalmente scriveva da un campo di concentrazione in Austria, dove si trovava prigioniero: stava bene; solo si vergognava di essersi lasciato prendere vivo, e pregava di mandargli un pacco di pane.

Il nonno tremava, ma come il sovero al vento dolce della sera; tentò di sgridare Luca per aver tardato a dargli la buona notizia, — finché si è vivi e si ha fede in Dio tutto va bene; — le parole però gli cadevano senza forza dalla bocca, e il nipote non pensava certo a raccoglierle.

Solo la tenda lo interessava, per il momento; e poiché il nonno non si de-