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e senza seni dell’uomo veramente forte: si passò le mani sulle braccia, quasi accarezzandole, poi guardò la cicatrice ancora rossa della ferita che gli ornava il petto come un fiore.

Se ne sentì orgoglioso, come di una decorazione: gli sembrava di aver dimostrato ormai tutto il suo coraggio, di aver giocato la sua vita come da ragazzino giocava le piastrelle: o perdere o vincere.

E aveva vinto.

Tuttavia, irritandosi ancora al ricordo, disse a voce alta:

— Ladro a me? Ladro di casa? Come un topo?

La sua irritazione s’inasprì quando prese l’involto con la roba che odorava di bucato e ne trasse la camicia: ricordava la casa del vecchio, la camera dove si cambiava le vesti, l’iniquo sospetto che egli, profittando dell’ospitalità, fosse penetrato nelle altre camere per rubare.

Gli parve che, con la camicia pulita, lo coprisse un vestito di fiamma, e ricominciò a maledire e imprecare. Poi si alzò e lasciò cadere le vesti dalla cintola in giù; ma le ginocchia gli si piegarono, come se le rotelle vi si fossero

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