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di bocca come baci e trasportava lontano.

— Quante cose mi ricordo, — disse a un tratto, parlando più a sé stessa che alla figlia. — Ricordo quando si veniva col tuo povero padre a passare qualche giorno nell’ovile, ed egli, il mio Paskale, portava per me un guanciale dentro la bisaccia. Anche adesso abbiamo un piccolo guanciale, dentro la bisaccia, e sei stata tu, a pensarci, ma per quale triste uso. Purché quel disgraziato ragazzo non vi lasci l’ultimo respiro.

— Speriamo di no, — disse Francesca con voce grossa; e dopo un momento di silenzio e una spronata al cavallo, riprese: — Mamma, sentite; ieri sono stata dalla vecchia serva del parroco e le ho chiesto una medaglia per guarire le ferite d’arma da fuoco. Me ne ha offerto due: una di San Lorenzo e una di San Francesco: ho preso questa: la metterete voi al collo di Luca.

— Gliela metterò.

Quando arrivarono, la donna si spaventò nel vedere il padre, tanto egli era in quei pochi giorni dimagrito e invecchiato; aveva anche gli occhi strani, fissi e velati di ombra.