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— Mia madre è una santa, sì, ma non capisco perché ha fatto questo.

— Perché temeva che tu andassi a finir male.

— Lo dite voi. Mia madre mi conosce.

— Ti conosce, sì: e adesso ti conoscerà meglio.

— Perdio, basta! — gridò Luca guardandosi follemente intorno; e pareva cercasse qualche cosa per colpire il vecchio: poi buttò la lettera e la calpestò con rabbia.

Allora anche zio Ulpiano si alzò, minaccioso.

— Hai ragione di far così, Luca: sei abituato, a metterti sotto i piedi l’affetto dei genitori. Dico anch’io a te: basta! Mi dispiace per tua madre, ma io non voglio più vederti. Vattene.

— Non occorre dirmelo: se sono ancora qui è perché voglio sentire dalla vostra saggia bocca la calunnia che neppure osate proferire. Ditela, dunque, ditela.

— No. Tu lo sai meglio di me, quello che è avvenuto; solo ti ripeto di andartene.

— No, non vado, — urlò Luca, con gli occhi enormi fiammeggianti: e l’eco