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— Ditemi di che si tratta, zio Ulpiano mio; ditemi tutto, per carità.

Pareva che egli credesse di aver fatto davvero qualche cosa senza accorgersene, che ignorasse tutto il male dell’azione compiuta, e chiedesse di esserne reso cosciente. Lo sguardo del vecchio allora mutò: si fece quasi pietoso, ma di una pietà nemica.

— Tu non capisci ancora quello che fai: se tu avessi un po’ di coscienza non lo faresti. Disgraziati i tuoi genitori che non hanno saputo educarti; disgraziata tua madre che non ha saputo tenerti presso di sé col suo amore, e ti ha lasciato scappare come una volpe dal covo. E disgraziato pure io che ho creduto far bene tenendoti presso di me: mi figuravo di raddrizzare una pianta storta, stupido che sono. L’uomo che vuol perdersi è peggio di una bestia selvatica: non si riduce mai.

— Ma che ho fatto, perdio? — gridò Luca sollevandosi. E parve più alto, col viso illuminato da una luce di dolore e di sdegno.

Il vecchio era preparato a tutto, poiché troppo bene conosceva gl’infingimenti di lui: tuttavia non osava dirgli