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senza raggi e vermiglio come una enorme melagrana, cader lentamente dietro l’infuocata catena delle montagne, sul cielo che pareva insanguinato.

Tutto era rosso; i boschi che tacevano, le roccie simili a enormi brage, le felci e le erbe: e in quel gran silenzio, in quella intensa luce d’incendio, Basilio rivide Paska, il cui viso pareva smaltato di rosa e gli occhi pieni di fosforescenze.

Ella doveva aspettarlo, perchè l’accolse con un sorriso malizioso.

— Ora c’è la novena: la diciamo presto, stasera, perchè poi andiamo ad accendere l’ultimo falò su Monte Bidde. Vieni alla novena, agnello mio?

— Sì.

— Poi verrai a Monte Bidde!

— Sì.

Egli rispondeva sempre sì: era possibile rispondere altrimenti alla bella Paska?... E se riferivano al padrone d’averlo veduto a chiacchierare con lei, a seguirne i passi?

Ma il padrone era lontano, ed egli in quel momento non pensava che al piacere di star vicino a Paska.

Il campanello per la novena squillava, chiamando, insistendo, vibrando. Basilio