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cosse, e le morbide guance di Paska ardere sotto il dorso della sua mano. E imprecava e sogghignava, mentre senza averne la precisa coscienza cercava la lepre frugando e scotendo i cespugli con un bastone, e mormorando a fior di labbro:

— Io credo in Dio Padre onnipotente....

Basilio ritornò all’ora del pranzo, e domandò subito della lepre; ma la lepre non era stata trovata.

— Ho recitato una cinquantina di Credo, — disse Melchiorre, — e ho perduto tutta la mattinata, che vi disperda un turbine, te e la tua lepre. Non uscirà più al mio cospetto, ma se esce, in verità che ha finito lo spasso.

— Anch’essa? — chiese Basilio ridendo.

Il padrone lo fissò torvo, accennandogli di tacere, poichè c’era zio Pietro; e Basilio cominciò a muover le mani e le labbra e chiuse maliziosamente un occhio per far capire che la sua missione era riuscita bene.

Dopo pranzo, mentre il vecchio faceva la siesta sotto l’elce e la solita macchia di sole gli percorreva lentamente tutta la persona, Melchiorre e Basilio confabularono davanti alla capanna. Il cane e