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a, adesso non ti umilierei così. Adesso è tardi: se soffri peggio per te.

Anche lei mi rispondeva con lo sguardo: — Va bene: ne riparleremo

Il fatto è che quel mio bagno straordinario aveva peggiorato le condizioni dell’anima mia. E non mi sentivo neppure capace di ricominciare. Una tristezza infinita mi avvolgeva: adesso sì, ero davvero sordo e muto anche dentro. Poi, a tratti, balzavo con furore, come una fiamma sospinta dal vento, e pensavo di andare a cercare Fiora, ma per odio adesso, e d’incendiare la casa colonica, di ammazzare il nano; di fare insomma qualche cosa che mi portasse fuori da quella mia arida disperazione.

Poi non ne facevo niente.

Eccomi di nuovo in riva al mare, sdraiato come un cane sulla sabbia umida.

Nel mattino vaporoso cielo e mare si confondono sotto un velo latteo che fa apparire verdi le vele bianche e rosse le vele gialle; più in qua il mare ha strisce verdi che sembrano prati, e