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il fanciullo nascosto 3


il più bello dei nipoti, un giovane alto e forte noto a tutti per la sua prepotenza.

Seguivano gli altri, dal passo pesante. Erano tutti vestiti di nuovo, e alcuni un poco alticci perchè un pomeriggio di festa, il giorno della Pentecoste.

Il vecchio si lasciava portare, appoggiando la mano alla parete; ma il suo viso duro, nero, circondato da una grande barba giallastra che saliva fino alle tempia ove si confondeva coi capelli e con le folte sopracciglia arricciate, e i grossi occhi gonfi, nerissimi, esprimevano una resistenza interna, un diffidare cupo, irriducibile. Giunti alla porta della cantina parve esitare, prima di trarre la chiave che teneva sempre con sè; poi accorgendosi che Antoni Paskale tentava di frugargli in tasca si decise, e aprì tastando con le dita la serratura per trovarne il buco. La porta era grande e solida come un portone, fermata a metà, di dentro, con un lungo gancio di ferro arrugginito; l'altra metà si aprì, ne uscì un odore di sotterraneo, di formaggio e di vino, e apparve l'interno misterioso. Per tutti quegli uomini e quei giovani forti che seguivano il nonno, il luogo era stato sempre ancor