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12 | il fanciullo nascosto |
Il nonno però non s’inquietava; pareva sapesse che il ragazzo era già nascosto e aspettasse la fine dell’avventura. In tutto il pomeriggio non aveva aperto più bocca; neppure quando venne la nuora, sul tardi, per prendere il ragazzo, disse una parola.
Il ragazzo non c’era.
La madre, piccola e affaticata come una servetta, si affacciò alla porta per chiamarlo.
— Baì? Bainzè?
L’asinello, dentro, si fermò ascoltando. Il ragazzo non rispose. La madre tornò nella cucina, andò nel cortile, salì nelle camere di sopra.
— Bainzè? Bainzeddu?
Nessuno rispondeva.
Fu di nuovo chiamato nella strada, verso il monte nero a destra, verso il monte azzurro a sinistra: ogni volta l’asinello si fermava ascoltando, e nel silenzio della mola la voce della madre risuonava più forte.
Accorsero i ragazzi della strada, poi quelli dell’altra strada ancora; le donne si affacciarono alle porte e ai ballatoi; scesero e s’accostarono al nonno coi bambini lattanti in braccio.