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il primo viaggio 117

ci vivere una famiglia. E sai perchè aveva fatto questo? Perchè io, diceva lui, i salti e le tancas li avevo negli occhi, e Bonaria non avrebbe mai trovato marito. Io non mi lamentavo: avevo le gambe svelte e mi pareva di poter andare in capo al mondo in cerca di fortuna e di felicità. Ed ecco, infatti, quell’anno s’andò, io con un mio zio e una mia zia sposi attempati che con quello facevano il loro viaggio di nozze, a San Giovanni di Mores: quindici ore di viaggio in diligenza.

«Nella notte dei tempi, sì; era notte ancora quando si partì: io ero allegra ma anche piena di rimorso perchè la povera Bonaria restava a casa; ma pensavo di portarle un bel dono, un agorajo d’argento o le calze turchine che allora cominciavano a usarsi: e glielo portai davvero il bel dono, vedrai! Il cuore mi batteva (sai quanti anni avevo? quindici in sedici!) perchè uscendo di casa in punta di piedi per non svegliar Bonaria e attraversando il paese addormentato mi pareva di sentir mille rumori, vale a dire, che tutta la gente del mondo andasse alla festa cantando e suonando. Ed ecco la