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tra un dialogo» che à questi giorni mandò da Capua à stampar qui in Firenze Messer Cammillo Pellegrino. Alla qual difesa, posciachè il dedicarla più ad uno, che ad altro è stato rimesso all’arbìtrio mio, ho giudicato, che l’onoratissimo, e graziosissimo nome vostro, eziandio à cosa uscita da collegio di tanta nobiltà, e letteratura, possa appo l’uniuersal concorso, accrescere alcuna grazia. E quantunque il picciol corpo di cotale scrittura me n’abbia sconsigliato, mostrandomi, che alla persona vostra si converrebbono i gran volumi, nondimeno, che voi non siate in, questo fatto, per guardar tanto al numero delle carte, quanto al risretto, ch’elle contengono, mi rende sicurissimo l’ottimo giudicio vostro,che in tutte le cose dal comune grido di tutti gli huomini è celebrato per singulare. Ma le maraviglie, che particularmente, da persona domestica, e à colui congiuntissima, di cui io son creatura, cioè di Messer Flamminio Mannelli ottimo e nobiliss. gentil’huo

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