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HOROLOGI
PIANI
ORIZONTALI.
Avendo proposto di volere in questo mio Trattato mostrare il modo, come col mezzo d’uno Horologio piano orizontale, se ne possano descrivere degl’altri, non solo nelle superficie piane perpendicolari, e inchinate all’Orizonte: ma nelle curve ancora, tanto nella parte concava, quanto nella convessa, situate in qualsivoglia modo; e di più fabricare ancora quelli, che si chiamano mobili, ò viatorij.
Hò stimato necessario dovere insegnare prima come si facciano detti Orizontali con la seguente regola.
Descrivasi in una superficie piana la quarta ABC d’un cerchio, il quale ci rappresenti il Meridiano, e sia inteso il punto B per quello dello Zenit, la linea BC, essere la comune sectione del cerchio verticale, e del Meridiano, e la ACH, quella di esso Meridiano, e dell’Orizonte. Dividasi la circonferenza AB in novanta particelle uguali, e di queste ne siano numerate tante dal punto del Zenit B verso A in D, quanti sono i gradi della latitudine di quel luogo, per lo quale si
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