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12 PROEMIO.

disposti in varie forme; ancorche pur troppo bene conosca la mia debolezza, e quale sarebbe mestiere, che io fossi, per trattare con lodevole modo sì bella materia. Assicuro bene, che il publicare queste fatiche, quale esse si siano, non ha origine da vana speranza, e ambitione di lode, ma da mera necesità; come ben sanno molti, che hanno cognitione di me, e delle vertigini della mia fortuna; e sanno quanto lungo tempo, e perche l’habbia tenute ascose; come sanno parimenti, che dopo haver composto il primo trattato, lo sottoposi [Gio. Batt. Perusino da Uffida.]alla consideratione d’uno amico, nella Marca d’Ancona molto letterato, per proseguire, o levar mano da questa impresa, conforme a che m’havesse consigliato: ma la mia confidenza, e la sua facilità diedero luogo a copiarne alcune parti ad un Padre Giulio Foligatti, dal quale furono poi fraposte in un libro, che haverei detto suo, se di suo vi fosse altra cosa, che il suo nome: che perciò mentre visse il Padre Christoforo Clavio le fù sempre vietata la licenza di stampare un sì fatto centone, benchè con mezzi di molta au-


torità