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utosin’hora per questo benedetto libro, li ne aggiungo dell’altre, il quale se riuscisse mai d’utile, ò di comodo alcuno, se ne doverà havere maggior obligo à lei, che con la sua diligenza, e sollecitudine l’hà ricuperao da Milano, dove è stato per lo spatio di più di due anni si può dire perduto; e con la sua patienza, e destrezza hà superate le tante traversie, che si sono fraposte in questa impressione, che à me, che solamente hollo prodotto, e consignato alle lettere. Viva felice, nè resti d’amarmi come hà fatto in quì, e mi comandi più spesso di quello che sin quì hà fatto.
Da Urbino li 10 di Novembre 1637.