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nota

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dubbio l’autore. Ma del Bruno non è di certo, e pare indubbio che sia del Tansillo, col cui nome si trova stampato e al quale il B. fa dire esplicitamente negli Eroici furori: «feci questo sonetto». — p. 245: pel Campanella il De S. si valse del lavoro del D’Ancona: ora, dopo le ricerche dell’Amabile, non solamente la sua vita, ma anche l’interpetrazione delle sue idee religioso-politiche, è alquanto mutata. — p. 246: il De investigatione (che non ci è pervenuto né fu pubblicato) non «successe», ma precedette di parecchi anni il De sensu rerum. — p. 248: inesatto che il Campanella conoscesse il Galilei a Firenze nel i592, e che questi lo raccomandasse al granduca per la cattedra. — p. 263: Botero e Paruta, nati entrambi nel i500: evidente errore di stampa: ho corretto: i540. — p. 276: il Serra, in prigione perché complice del Campanella: cosi si credeva allora da tutti gli eruditi, e cosi diceva il Cantú, dal quale il De S. toglieva la notizia: ora si sa che stava in carcere sotto l’accusa (probabilmente calunniosa) di falsa moneta. — pp. 276-7 : per queste pagine, il De S. si valse del Cantú (Storia cit., pp. 375-92), col riscontro del quale ho corretto «Ranieri» in «Rondoni», «Viletti», in «Ziletti», «Foletti» in «Falletti», «De pandectis» in «De legibus», errori di stampa o lievi sviste. Ma non ho voluto correggere l’errore, che è anche del Cantú, onde il Falletti è fatto ferrarese, dal secolo decimosesto trasportato al decimosettimo, attribuendoglisi una storia, che mai non scrisse, invece del poema De bello sicambrico. Anche al Cantú si deve il lieve spostamento cronologico del Garzoni, e quello, piú grave, del Sassetti. Ho corretto «Carreri» in «Careri» (Gemelli-Careri), e «a piedi» in «per terra», come dice il Cantú, dal De S. seguito in queste notiziole. — p. 287: Vico «di matematica sapeva non oltre di Euclide» : veramente, il Vico scrive che s’innoltrò «fino alla quinta proposizione di Euclide». — p. 3ii: il Giannone nel Triregno non voleva demolire il «regno celeste», stabilito da Cristo, ma il «regno papale», deformazione di quello. Ma il De S. dichiarava di non conoscere il Triregno (che allora non era stato pubblicato e si ha ora nell’assai cattiva edizione del Pierantoni) se non dai «sunti», del Panzini e forse del Ferrari («a volerne giudicare da’ sunti»). — p. 35i: «usci a Parigi la Tartana degli influssi» : in realtá, a Venezia con la falsa data di Parigi. — p. 366 : «Parini nacque il 22 maggio» : nacque il 23, come ho corretto. — p. 399: gli Inni del Manzoni uscirono veramente il i8i5, ma non quello sulla Pentecoste, aggiunto qualche anno dopo. — p. 4i0: «Michele Bellotti, Giuseppe Maffei, il traduttore ecc.»; sviste, che ho corretto: «Felice Bellotti, Andrea Maffei».

Può darsi che alcuno giudicherá mediocremente insulso, e non mediocremente irriverente, aver messo tale infilzata d’inezie in calce a un libro, come questa Storia della letteratura italiana,