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xx - la nuova letteratura 381


uccisore di Cesare padre suo; l’uomo che non avea che parole di dispregio per Carlo primo, vittima de’ repubblicani inglesi, non aveva nulla a dire a coloro che tagliarono la testa al decimosesto Luigi. Ridotte le forze collettive e sociali a forza e arbitrio di un solo individuo, era naturale che l’individuo prendesse grandezza epica e colossale sotto il nome di «tiranno», e che l’odio contro di quello fosse proporzionato a quella grandezza. Ma in questo caso, divenuta la tragedia un gioco di forze individuali, eliminato ogni elemento collettivo e superiore, essa non può avere per base che la formazione artistica dell’individuo. Se non che, il nostro tragico è piú preoccupato delle idee che mette in bocca a’ suoi eroi che della loro anima e della loro personalitá. Il contenuto politico e morale non è qui semplice stimolo e occasione alla formazione artistica, ma è la sostanza, e invade e guasta il lavoro dell’arte. Il qual fenomeno ho giá notato come caratteristico della nuova letteratura. Il contenuto esce dalla sua secolare indifferenza e si pone come esteriore e superiore all’arte, maneggiandola quasi suo istrumento, un mezzo di divulgarlo e infiammarne la coscienza, per modo che i carmi sieno «sproni acuti». Il sentimento politico è troppo violento e impedisce l’ingenua e serena contemplazione. Piú è vivo in Alfieri e meno gli concede il godimento estetico. Perciò le sue concezioni, i suoi sentimenti, i suoi colori sono crudi e disarmonici, e, per dar troppo al contenuto, toglie troppo alla forma. Egli è la nuova letteratura nella piú alta esagerazione delle sue qualitá, piú simile a violenta reazione contro il passato che a quella tranquilla affermazione di sé, paga di un’ironia senza fiele, cosi nobile in Parini. Nell’ironia pariniana senti un nuovo mondo affacciarsi nel sicuro possesso di se stesso. Nel sarcasmo alfieriano senti il ruggito di non lontane rivoluzioni. Né ci volea meno che quella esagerazione e quella violenza per colpire le torpide e vuote immaginazioni.

Gli effetti della tragedia alfieriana furono corrispondenti alle sue intenzioni. Essa infiammò il sentimento politico e patriottico, accelerò la formazione di una coscienza nazionale, ristabili la serietá di un mondo interiore nella vita e nell’arte. I suoi