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376 storia della letteratura italiana


e l’altare. Piú tardi Alfieri vi aggiunse la tirannide popolare. Or questa era tragedia viva, la tragedia del secolo sotto nomi antichi, la lotta di un pensiero adulto e civile contro un assetto sociale ancor barbaro, fondato sulla forza. Ma è tragedia di puro pensiero, rimasta in regioni meramente speculative, non divenuta storia. Anzi la societá tra quelle agitazioni speculative era ancora idillica e rettorica, confidente in un progresso pacifico, concordi principi e popoli. A quello stato sociale corrispondea la tragedia filosofica e accademica, com’era quella di Voltaire. Alfieri vi aggiunse di suo se stesso. La tragedia è lo sfogo lirico de’ suoi furori, de’ suoi odii, della tempesta che gli ruggia dentro. In mezzo alla societá imparruccata e incipriata, che gioiosamente declamava tirannide e libertá, egli prende sul serio la vita e non si rassegna a vivere senza scopo, prende sul serio la morale e vi conforma rigidamente i suoi atti, prende sul serio la tirannide e freme e si dibatte sotto alle sue strette imprecando e minacciando, prende sul serio l’arte e vagheggia la perfezione. Le sue idee sono i suoi sentimenti, i suoi principi sono le sue azioni. L’uomo nuovo, che sente in sé, ha la coscienza orgogliosa della sua solitaria grandezza, e della solitudine si fa piedistallo, e vi si drizza sopra col petto e colla fronte come statua ideale del futuro italiano, come di «liber uomo esempio» :


                                    Giorno verrá, tornerá il giorno, in cui
redivivi ornai gl’ Itali staranno
in campo audaci   .   .   .   .
     Al forte fianco sproni ardenti dui,
lor virtú prisca ed i miei carmi, avranno:
onde in membrar eh’essi giá fur, ch’io fui,
d’irresistibil fiamma avvamperanno...
     Gli odo giá dirmi: — O vate nostro, in pravi
secoli nato, eppur create hai queste
sublimi etá, che profetando andavi.
     


Ci è dunque nella tragedia alfieriana uno spirito di vita, che scolpisce le situazioni, infoca i sentimenti, fonde le idee, empie del suo calore tutto il mondo circostante. Ci è li dentro