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xx - la nuova letteratura 355


regolata, letteraria, alla latina o alla toscana, di cui ultimo esempio dava il Fagiuoli; ma la buona commedia, com’egli la concepiva: «La commedia essendo stata la mia tendenza, la buona commedia dee esser la mia meta». E il suo concetto della buona commedia è questo: «Tutta l’applicazione, che ho messa nella costruzione delle mie commedie, è stata quella di non guastar la natura». Carattere idillico, superiore a’pettegolezzi e alle invidiuzze provinciali del letterato italiano, pigliandosi la buona e la cattiva fortuna con eguaglianza d’animo, quest’uomo, che visse i suoi bravi ottantasei anni e mori a Parigi pochi anni dopo il Metastasio, morto a Vienna, dice di sé:


Il morale mio è analogo al fisico; non temo né il freddo né il caldo, e non mi lascio infiammar dalla collera né ubbriacar dalla gioia.


Con questo temperamento piú di spettatore che di attore, mentre gli altri operavano, Goldoni osservava e li coglieva sul fatto. La natura bene osservata gli pareva piú ricca che tutte le combinazioni della fantasia. L’arte per lui era natura, era ritrarre dal vero. E riuscí il Galileo della nuova letteratura. Il suo telescopio fu l’intuizione netta e pronta del reale, guidata dal buon senso. Come Galileo proscrisse dalla scienza le forze occulte, l’ipotetico, il congetturale, il soprannaturale; cosi egli volea proscrivere dall’arte il fantastico, il gigantesco, il declamatorio e il rettorico. Ciò che Molière avea fatto in Francia, lui voleva tentare in Italia, la terra classica dell’accademia e della rettorica. La riforma era piú importante che non apparisse; perché, riguardando specialmente la commedia, avea a base un principio universale dell’arte, cioè il naturale nell’arte, in opposizione alla maniera e al convenzionale. Goldoni avea da natura tutte le qualitá che si richiedevano al difficile assunto: finezza di osservazione e spirito inventivo, misura e giustezza nella concezione, calore e brio nella esecuzione. La Mandragola, capitatagli ch’era giovanissimo, gli avea fatta molta impressione. Il Misantropo, l’Avaro, il Tartufo, le Preziose e simili commedie di Molière compirono la sua educazione.