Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/348

342 storia della letteratura italiana


a questo: che prima si fa la musica, e poi Giuseppe secondo dice al suo nuovo poeta cesareo, all’abate Casti: — Ora fatemi le parole.


ii


In seno a questa societá in dissoluzione si formava laboriosamente la nuova societá. E che ce ne fosse la forza, si vedeva da questo: che non teneva piú gran conto della forma letteraria, stata suo idolo, e che cercava nuove impressioni nel canto e nella musica. Il letterato, che aveva rappresentata una parte cosi importante, cade in discredito. I nuovi astri sono Farinello e Caffarello, Piccinni, Leo, Iommelli. La musica ha un’azione benefica sulla forma letteraria, costringendola ad abbreviare i suoi periodi, a sopprimere il suo cerimoniale e la sua solennitá, i suoi aggettivi, i suoi ripieni, le sue perifrasi, i suoi sinonimi, i suoi parallelismi, le sue trasposizioni, tutte le sue dotte inutilitá, e a prendere un’aria piú spedita e andante. Gli orecchi, avvezzi alla rapiditá musicale, non possono piú sopportare i periodi accademici e le tirate rettori che. E se Metastasio è chiamato «divino», è per la musicalitá della sua poesia, per la chiarezza, il brio e la rapiditá dell’espressione. Il pubblico abbandonando la letteratura, la letteratura è costretta a seguire il pubblico. E il pubblico non è piú l’accademia, ancorché di accademie fosse ancora grande il numero, prima l’Arcadia. E non è piú la corte, ancorché i principi avessero ancora intorno istrioni e giullari sotto nome di «poeti». La coltura si è distesa, i godimenti dello spirito sono piú variati: i periodi e le frasi non bastano piú. Compariscono sulla scena filosofi e filantropi, giureconsulti, avvocati e scienziati, musici e cantanti. La parola acquista valore nell’ugola e nella nota, ed è piú interessante nelle pagine di Beccaria o di Galiani che ne’ libri letterari. Oramai non si dice piú «letterato», si dice «bell’ingegno» o «bello spirito». Il «letterato» diviene sinonimo di «parolaio», e la parola come parola è merce scadente. La parola non può ricuperare la sua importanza se non