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xix - la nuova scienza 301


pazzi da catena. — A che tanto furore contro il passato? il quale, appunto perché è stato, ha avuto la sua ragion d’essere. E poniamo pure sia tutto cattivo, credete di poter distruggere con la forza l’opera di molti secoli? I vostri principi! Ma credete voi che la storia si fa da’ filosofi e co’ principi? La vostra ragione! Ma ci è anche la ragione degli altri, uomini come voi e che sanno ragionare al pari di voi. E poi, un po’ di rispetto, io credo, si dee pure all’autoritá. E non parlo di tanti dottori, ne’ quali non avete fede : parlo dell’autoritá del genere umano, al quale, se uomini siete, non potete negar fede. Un po’ meno di ragione e un po’piú di senso comune. — Un discorso simile sarebbe parsa una stranezza a quegli uomini pieni di odio e di fede. E qualcuno poteva rispondergli: — Fátti in lá, e sta’ fra le tue nuvole, e non venire fra gli uomini, ché non te ne intendi. Il passato tu lo hai studiato su’ libri: è, la tua, erudizione. Ma il passato è per noi cosa reale, di cui sentiamo le punture ad ogni nostro passo. Il fuoco ci scotta, e tu ci vuoi provare che, perché è, ha la sua ragion di essere. Lascia prima che noi lo spengiamo, e poi ci parla della sua natura. Quando ci avremo tolto di dosso codesto passato, nostro martirio e de’ padri nostri, forse allora potremo essere giusti anche noi e gustar la tua critica. — Vico rimase solo nel secolo battagliero; e quando la lotta ebbe fine, si alzò come iride di pace la sua immagine su’ combattenti, e comunicò la parola del nuovo secolo: «critica». Non piú dommatismo, non piú scetticismo: critica. Né altro è la storia di Vico che una critica dell’umanitá: l’idea vivente fatta storia e, nel suo eterno peregrinaggio, seguita, compresa, giustificata in tutt’ i momenti della sua vita. I principi, come gl’individui e come la societá, nascono, crescono e muoiono, o piuttosto, poiché niente muore, si trasformano, pigliando forme sempre piú ragionevoli, piú conformi alla mente, piú ideali. Indi la necessitá del progresso, insita nella stessa natura della mente, la sua fatalitá. La teoria del progresso è per Vico come la terra promessa. La vede, la formula, stabilisce la sua base, traccia il suo cammino, diresti che l’indica col dito; e quando non gli resta a fare che un