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filosofia naturale, il naturalismo. «La filosofia — diceva Galileo — è scritta nel libro grandissimo della natura». — E stupendamente diceva Campanella:


                               Il mondo è il libro, dove il Senno eterno
scrisse i propri concetti.
     


Campanella nacque il i568, quattro anni dopo Galileo. Si videro a Firenze: Galileo giá famoso, in grazia della corte, professore, con un concetto dell’universo e della scienza chiaro, intero, ben circoscritto: Campanella, oscuro, conscio del suo ingegno, di concetti molti e arditi e smisurati, in aria di avventuriere che cerchi fortuna piú che di un savio tranquillo e riposato nella scienza. Cercò una cattedra. — Chi è costui? — E il granduca chiese le informazioni al generale di San Domenico, il quale rispose: «Alquanto differente relazione tengo io del padre fra Tommaso Campanella di quella è stata fatta a Vostra Altezza:... io farò prova del valore e sufficienza sua». Le raccomandazioni di Galileo non valsero contro l’ira domenicana. Campanella non riuscí, e la ragione è detta da Baccio Valori:


Procurandosi oggi in Roma per alcuni proibire la filosofia del Telesio, con colore che la pregiudichi alla teologia scolastica fondata in Aristotile, da lui cosi ritrovato, corre qualche risico conseguente [Tommaso Campanella] della medesima scuola, e per ventura il piú terribile per eccellenza de’ suoi concetti, che veramente sono e alti e nuovi.


Campanella aveva allora ventiquattro anni. L’indomabile giovane si vendicò scrivendo una nuova difesa di Telesio. Aveva giá scritto un trattato De sphaera Aristarchi, dove sostiene l’opinione copernicana del moto della terra. Vagheggiava una scienza universale, col titolo De universitate rerum, che diventò piú tardi la sua Philosophia recdis. A lui dovea parere molto modesto Galileo, che lasciava da banda teologia e metafisica ed ogni costruzione universale, contento ad esplorar la natura ne’ suoi particolari. Egli scriveva: «Invero non si può filosofare, senza un vero accertato sistema della costruzione de’ mondi, quale da lei aspettiamo: e giá tutte le cose son poste in dubbio, tanto