Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/134

128 storia della letteratura italiana


sottigliezze piú assurde, massime ne’ suoi elogi, che gli erano cosí ben pagati:


Essendo i ineriti vostri — scrive al duca d’Urbino — le stelle del ciel della gloria, una di loro, quasi pianeta de l’ingegno mio, lo inclina a ritrarvi con lo stil delle parole la imagine de lo animo, accioché la vera faccia delle sue virtú, desiderata dal mondo, possa vedersi in ogni parte; ma il poter suo, avanzato da l’altezza del subietto, non ostante che sia mosso da cotale influsso, non può esprimere in che modo la bontá, la clemenza e la fortezza di pari concordia v’abbiano concesso per fatai decreto il vero nome di principe.


È un periodo alla boccaccevole, stiracchiato ne’ concetti e nella forma. Qui non ci è il «come viene viene», ma ci è il non voler venire e il farlo venire per forza. I suoi panegirici sono tutti rettorici, metaforici, miniati, falsamente pomposi, gonfiati sino all’assurdo, e sembrano quasi caricature ironiche sotto forma di omaggi. Il dir bene non era per lui cosa tanto facile quanto il dir male, dove spiega tutto il vigore della sua natura cinica e sarcastica. Assume un tuono enfatico e cerca peregrinitá di concetti e di modi, un linguaggio prezioso composto tutto di perle, ma di perle false : preziositá passata in Francia con Voiture e Balzac e castigata da Molière, e che in Italia dovea divenire la fisonomia della nostra letteratura. Ecco alcune di queste perle false, messe in circolazione dall’Aretino:


[La vostra eloquenza] si move dal naturai de l’intelletto con tanta facundia, che si riman confusa nella maraviglia la lingua che le proferisce, i concetti e Torecchie che l’ascoltano...

...tórre a Solimano in servigio de la cristianitá l’animo da l’anima, l’anima dal corpo e il corpo da le armi...

... Mi dono a voi, padri dei vostri popoli, fratelli dei vostri servi, figliuoli de la veritá, amici de la vertu, compagni degli strani, sostegni de la religione, osservatori de la fede, esecutori de la giustizia, erari de la caritade e subietti de la clemenza...

...raccogliete l’affezione mia in un lembo de la vostra pietá...

... la faccia de la liberalitá ha per ispecchio il cuore di coloro a cui si porge...