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mani di Dio e a sua immagine. Dio la contempla con amore, dicendo :
Quand’ io risguardo quella creatura, che all’ immagine mia io ho formata, e eh’ io la veggo immaculata e pura starmi dinanzi, la m’ è accetta e grata : ma 1’ ha bisogno d’una buona cura, la qual a custodirla sía parata; e perché ha in sé l’immagine d’iddio, vo’ che la guardi un angel santo e pio.
Ma il demonio, invidioso che «si vii cosa abbia a fruire quel regno del qual esso è privato», si apparecchia a darle battaglia. L’angelo custode conforta l’anima e le presenta la Memoria, l’Intelletto e la Volontá: le sue «potenzie». L’intelletto parla dopo la Memoria e dice :
10 son di te la seconda potenzia
e il nome mio è detto Intelligenzia.
La mia quiete si sta nel Verbo eterno, e quivi sempre debb’ esser saziato: però che in questo esilio io non discerno com’ io sarò in quel regno beato.
Allor io sarò sazio in sempiterno, e quivi il mio obietto arò trovato, fermandomi in quel razzo rilucente, ché senza quello inquieta è la mia mente.
Liévati sopra te tutt’ in fervore, e guarda un po’ del ciel quell’omamento : vedrá’ lo circondato di splendore; poi pensa, anima mia, quel che v’ è drento.
Lascia un po’ star le cose esteriore, se vuoi aver di quell’ intendimento : per questo i santi tutti innamorati
11 mondo disprezzorno, pompe e stati.
E la Volontá dice :
Io son la Volontá, che ho a fruire quel ben c’ ha dichiarato 1’ Intelletto,