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Segue il racconto secondo la Bibbia. Le parole di Cristo, tolte al Vangelo, sono dette in latino. E la «divozione» finisce con la prigionia di Cristo.

La «divozione» del venerdí santo racconta la passione e la morte di Cristo. Il predicatore interrompe la rappresentazione con le sue spiegazioni, e fa cenno quando si ha a continuare. Maria vi rappresenta una gran parte. Mentre Cristo prega pe’ suoi nemici, ella dice alla croce :

Inclina li toi rami, o croce alta, dona reposo a lo tuo creatore: lo corpo precioso iá se spianta; lasa la tua forza e lo tuo vigore.

Cristo la raccomanda a Giovanni, che, inginocchiandosi e baciandole i piedi, cerca racconsolarla. Ma essa abbraccia la croce e si lamenta:

O figlio mio, figlio amoroso, corno me lasi sconsolata!

O figlio mio tanto precioso, corno rimango trista, adolorata!

Lo tuo capo è tuto spinoso, e la tua faza de sangue bagnata!

Altri che ti non voglio per figlio, o dolce fiato e amoroso giglio.

Quando Cristo muore, Maddalena gli sta a’ piedi, al capo Giovanni, Maria nel mezzo. E bacia il corpo di Cristo, gli occhi, le guance, la bocca, i fianchi, le mani «con le quali benediva il mondo», i piedi su’ quali «Maddalena sparse tante lacrime».

Queste rappresentazioni erano antichissime, e si scrivevano in latino, come il Ludus paschalis, rappresentazione di pasqua, dove è messo in azione l’ anticristo. Le due «divozioni» avanti discorse non sono probabilmente che versioni o imitazioni di opere piú antiche, rimase nella tradizione. Tale era pure la rappresentazione del Nostro Signore Gesú Cristo, che ebbe luogo a Padova nel 1243, e il Ludus Christi, una trilogia rappresentata dal clero in Cividale negli ultimi due giorni di maggio il