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e mortifica d’ogni maniera, e le sue armi sono la contemplazione e la preghiera. Il maraviglioso di questa vita non è solo ne’ miracoli, ma in quella forza di volontá che trae l’uomo a vincere tutti gli affetti e le inclinazioni naturali, com’ è in santo Alessio, il tipo piu commovente di questi cavalieri di Cristo. La creazione del mondo, il peccato originale, le profezie, la venuta di Cristo, la sua passione, morte e trasfigurazione, l’anticristo e il giudizio universale sono l’epopea, il fondo storico a cui si annodano tante vite di santi. E questa storia dell’umanitá era tutt’ i giorni innanzi al popolo, nella predica, nella confessione, nella messa, nelle feste. La messa non è altro che una rappresentazione simbolica di questa storia, un vero dramma senza che ce ne sia 1’ intenzione, rappresentato dal prete e da’ fedeli. Ogni atto che fa il prete è pieno di significato, è rappresentazione mimica. La prima parte della messa è epica o narrativa; è il Verbum Dei, l’esposizione che comprende le profezie e il Vangelo, e finisce con la predica. La seconda parte è drammatica, è l’azione, il sacrificium, l’adempimento delle profezie. La terza parte è lirica, come nelle risposte de’ fedeli (il coro) al prete, o quando due cori si alternano nel canto, e negl’ inni e nelle preghiere : ciò che ha luogo principalmente nella messa cantata. Aggiungi le immagini de’ santi e i fatti dell’antico e del nuovo Testamento in quelle cappelle, in quelle finestre variopinte, in quelle cupole; e quelle grandi ombre, e quelle moli restringentisi sempre piú e terminate da croci slanciate verso il cielo; ed avrai l’ immagine e l’effetto musicale di questo stacco dalla terra, di questo volo dell’anima a Dio. Dopo l’evangelo, il predicatore talora, per fare piú effetto sull’ immaginazione, esponeva la sua storia sotto forma di rappresentazione, come si fa in parte anche oggi ne’ quaresimali. I monaci e i preti rappresentavano il fatto, e il predicatore aggiungeva le sue spiegazioni e considerazioni. Era una rappresentazione liturgica, cioè legata al culto, parte del culto, detta «divozione» o «mistero» . Di tal natura sono due «divozioni» , che si rappresentavano il giovedí e il venerdí santo, e sono piuttosto due atti di una sola rappresentazione che due rappresentazioni