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e in si maravigliosa potenzia che cresceva quando le piaceva, tanto che il suo capo aggiungeva di sopra alle stelle e sopra al cielo, e poggiava a monte e a valle». Tale è pure la visione di ser Brunetto Latini nel Tesoretto, eh’ è visione delle cose umane «secondo il corso stabilito a ciascheduna» .

Io le vidi ubbidire, finire e ’ncominciare, morire e ’ngenerare.

La stessa base ha il libro Introduzione alle virtú di Bono Giamboni. È un giovane, «caduto di buono luogo in malvagio stato», che narra di sé in questo modo :

Seguitando il lamento che fece Giobbe,... cominciai a maladire l’ora e il die eh’ io nacqui e venn’ in questa misera vita, e il cibo che in questo mondo m’avea nutricato e governato. E pienamente luttando con guai e gran sospiri, i quali venieno della profonditá del mio petto,... fra me medesimo dissi: — Dio onnipotente, perché mi facesti tu vivere in questo misero mondo, acciò eh’ io patissi cotanti dolori e portassi cotante fatiche e sostenessi cotante pene? perché non mi uccidesti nel ventre della madre mia, o incontanente che nacqui non mi desti tu la morte? Facestilo tu per dare di me esempro aile genti, che neuna miseria d’uomo potesse nel mondo piú montare?... — Lamentandomi duramente nella profonditá di una oscura notte nel modo che avete udito di sopra, e dirottamente piangendo,... m apparve di sopra al capo una figura, che disse: — Figliuolo mio, forte mi maraviglio che, essendo tu uomo, fai reggimenti bestiali, perciocché, stai sempre col capo chinato e guardi le oscure cose della terra, laonde sei infermato e caduto in pericolosa malattia. Ma se tu dirizzassi il capo e guardassi il cielo e le dilettevoli cose del cielo considerassi, come dee fare uomo naturalemente, e d’ogni tua malattia saresti purgato, e vedresti la malizia de’ tuoi reggimenti, e sarestine dolente. Or non ti ricorda di quello che disse Boezio : che, «conciossiacosaché tutti gli altri animali guardino la terra e seguitino le cose terrene per natura, solo all’uomo è dato a guardare il cielo, e le celestiali cose contemplare e vedere»? — Quando la boce ebbe parlato,... si riposò una pezza, aspettando se alcuna cosa rispondessi o dicessi, e vedendo che stava mutolo, e di favellare neuno sembiante facea, si rappressò verso me, e prese i gheroni del suo vestimento, e forbimmi