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scrittore devi cogliere Battista quando pinge o descrive, come nell’epistola sopra l’amore, reminiscenza del Corbaccio, e la pittura delle donne e l’altra dell’amante, pari alle piu. belle del Corbaccio. E, per finirla, vedi nella Tranquilitá dell’animo la descrizione del duomo di Firenze, con tanta idealitá nella massima precisione degli accessorii :

... questo tempio ha in sé grazia e maestá, e... mi diletta eh’ io veggo in questo tempio giunta insieme una gracilitá vezzosa con una sodezza robusta e piena : tale che da una parte ogni suo membro pare posto ad amenitá, e dall’altra parte comprendo che ogni cosa qui è fatta ed offirmata a perpetuitá... Qui senti in queste voci il sacrificio e in questi, quali gli antichi chiamavano «misteri», una soavitá maravigliosa... Ei possono in me questi canti ed inni della Chiesa quello a che fine e’ dicono che furon trovati: troppo m’acquietano da ogni altra perturbazione d’animo, e commuovomi a certa non so quale io la chiami lentezza d’animo piena di riverenza verso di Dio. E qual cuore si bravo si trova che non mansueti se stesso, quando ei sente su bello ascendere e poi discendere quelle intere e vere voci con tanta tenerezza e flessitudine? Affermovi questo: che mai sento in que’ misteri e cerimonie funerali invocare da Dio aiuto... alle nostre miserie umane, che io non lacrimi.

Come son vere queste impressioni! e con quanta felicitá rese! «Gracilitá vezzosa», «lentezza d’animo», sono forme nuove, pregne d’ idealitá. Il sentimento religioso, cacciato dalla coscienza, si trasforma in sentimento artistico e move l’animo come architettura e come musica.

Pittore egregio. Battista non è del pari felice quando ragiona o quando narra. I suoi ragionamenti non sono originali e non profondi, e sembrano uscire piú dalla memoria che dall’ intelletto; eia sua novella di Lionora de’ Bardi, vivace, rapida, rimane una pura esterioritá, lontana assai dal suo modello, il Boccaccio.

Volle Battista raggiungere nella prosa quella idealitá che il Poliziano poi raggiunse nella poesia. Amendue maneggiano maestrevolmente il dialetto, ma aborrono dal plebeo rozzo e licenzioso, e mirano a dare alla forma un aspetto signorile ed