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rola è nel popolo piú musica che idea. Ciò che si diceva allora «cantare a aria», qual sí fosse il contenuto o, come dice un poeta, «siccome ti frulla» . Cosi canta vasi «Crocifisso a capo chino», una lauda, con la stess’aria di una canzone oscena.

Tra queste impressioni nacque la «canzone di maggio», il saluto della primavera:

Ben venga maggio,

e il gonfalon selvaggio,

cantata dalle villanelle, che venivano a Firenze, anche due secoli dopo, come afferma il Guadagnoli. Vi si nota la fina eleganza di un uomo che fa oro ciò che tocca, congiunta con una perspicuitá che la rende accessibile anche alle classi inculte. Se Lorenzo esprime della vita popolare il lato faceto e sensuale, con l’aria di chi partecipa a quella vita ed è pur disposto a pigliarne spasso; il Poliziano, anche nelle sue piú frivole apparenze, le gitta addosso un manto di porpora, elegante spesso, gentile e grazioso sempre. Alla idealitá del Poliziano si accosta alquanto solo il Trionfo di Bacco e Arianna.

Lorenzo e il Poliziano sono il centro letterario de’ canti popolari, sparsi in tutta Italia non solo in dialetto, ma anche in volgare, e di alcuni ci sono rimasti i primi versi, come : «O crudel donna, che lasciato m’hai», «Giú per la villa lunga La bella se ne va», «Chi vuol l’anima salvare Faccia bene a’ pellegrini», ecc. Vi si mescolavano laude, racconti e poemetti spirituali con le stesse intonazioni. Li portavano ne’ piú piccoli paesi i rapsodi o poeti ambulanti e i ciechi con la loro chitarra o mandòla in collo, che vivevano di quel mestiere. E si chiamavano «cantastorie», quando i loro canti erano romanzette o romanze, racconti di strane avventure intercalati di buffonerie e motti licenziosi. Questa letteratura profana e proibita a’ tempi del Boccaccio, come s’ è visto, era il passatempo furtivo anche delle donne colte ed eleganti. Erano alla moda «romanzi franceschi» con le loro traduzioni, imitazioni e raffazzonamenti in volgare. In questo secolo moltiplicarono co’ rispetti e le ballate anche i romanzi. Della cavalleria si vedeva l’ immagine sfarzosa