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scolastiche, e siamo in piena luce nel tempio dell’umana coscienza. Nessuna cosa oramai si pone di mezzo tra l’uomo e noi. La sfinge è scoperta: l’uomo è trovato.

Gli è vero che la teoria rimane la stessa. La donna è «scala al Fattore», l’amore è il «principio delle universe cose». Ma tutto questo è accessorio, è il convenuto : la sostanza del libro è la vicenda assidua de’ fenomeni piú delicati del cuore umano. Cresciuto in Avignone fra le tradizioni provenzali e le corti d’amore, quando Francesco da Barberino avea giá pubblicato i Documenti d’amore e i Reggimenti delle donne, raccolta di tutte le leggi e costumanze galanti, egli attinge nello stesso arsenale e spaccia la stessa rettorica: allegorie, concetti, sottigliezze, spiritose galanterie. Soprattutto tiene molto a questo: che tutto il mondo sappia non essere, il suo, amore sensuale, ma amicizia spirituale, fonte di virtú. Dante chiama «infamia» l’accusa di avere espresso il suo amore troppo sensualmente; e a cessare da sé l’ infamia, trasformò Beatrice nella filosofia e scrisse canzoni filosofiche. Ma le continue proteste e dichiarazioni del Petrarca non convincono nessuno; perché è il corpo di Laura, non come la bella faccia della sapienza ma come corpo, che gli scalda V immaginazione. Laura è modesta, casta, gentile, ornata di ogni virtú; ma sono qualitá astratte : non è qui la sua poesia. Ciò che move Tamante e ispira il poeta, è Laura da’ capei biondi, dal collo di latte, dalle guance infocate, da’ sereni occhi, dal dolce viso; la quale egli situa e atteggia in mille maniere e ne cava sempre un nuovo ritratto, che spicca in mezzo ad un bel paesaggio, il verde del campo, la pioggia de’ fiori, l’acqua che mormora, fatta la natura eco di Laura.

Questo sentimento delle belle forme, della bella donna e della bella natura, puro di ogni turbamento, è la musa del Petrarca. Diresti Laura un modello, del quale il pittore sia innamorato, non come uomo ma come pittore, intento meno a possederlo che a rappresentarlo. E Laura è poco piú che un modello : ima bella forma serena, posta li per essere contemplata e dipinta; creatura pittorica, non interamente poetica : non è la tale donna nel tale e tale stato dell’animo, ma è la Donna,