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Il paradiso ha ancora la sua storia e il suo progresso, come I’ inferno e il purgatorio. È una progressiva manifestazione dello spirito o di Dio in una forma sempre piú sottile sino al suo compiuto sparire : manifestazione ascendente di Dio, che risponde a’ diversi ordini o gradi di virtú. Sali di stella in stella, come di virtú in virtú, sino al cielo empireo, soggiorno di Dio.
Ad esprimere queste gradazioni, unica forma è la luce. Perciò non hai qui, come nell’ inferno o nel purgatorio, differenze qualitative, ma unicamente quantitative, un piú e un meno. Prima la luce non è cosi viva che celi la faccia umana; piú si sale, e piú la luce occulta le forme come in un santuario. Come è la luce, cosi è il riso di Beatrice, un «crescendo» superiore ad ogni determinazione; la fantasia, formando, non può seguire l’intelletto, che distingue. Bene il poeta, vi adopera l’estremo del suo ingegno, conscio della grandezza e difficolta dell’ impresa :
L’acqua, ch’io prendo, giammai non si corse: Minerva spira e conducemi Apollo, e nove muse mi dimostran l’Orse.
Dapprima, caldo di questo mondo, sua fattura, allettato dalla novitá o dal maraviglioso de’ fenomeni che gli si affacciano, le immagini gli escono vivaci, peregrine. Poi, quasi stanco, diviene arido e dá in sottigliezze 1 ; ma lo vedi rilevarsi e poggiare piú e piú a inarrivabile altezza, sereno, estatico: diresti che la difficoltá lo alletti, la novitá lo rinfranchi, l’ infinito lo esalti.
1 Ecco esempi di ariditá e di sottigliezze:
... e quale io allor vidi
negli occhi santi amor, qui l’abbandono (xvm, 8-9).
E gli occhi avea di letizia si pieni,
che passar mi convien senza costrutto (xxm, 23-4).
E tal nella sembianza sua divenne qual diverrebbe Giove, s’egli e Marte fossero augelli e cambiassersi penne (xxvn, 13-5).
Poscia tra esse un lume si schiari, si che, se ’l Cancro avesse un tal cristallo, il verno avrebbe un mese di un sol di (xxv, 100-2).
15 — F. db Sanctis, Storia della letteratura italiana - 1 .