Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/211

Ma una donna santa, la Veritá, fende i drappi; e la mostra qual è, femmina balba e scialba, e mostra il ventre:

quel mi svegliò col puzzo che n’usciva.

Vinto il senso e l’apparenza, si presenta a Dante in sogno l’ immagine della vita, non quale pare ma qual è : la vera vita a cui sospira e che cerca nel suo pellegrinaggio. E vede la vita nella prima delle due sue forme, la vita attiva, lo affaticarsi nelle buone opere per giungere alla beatitudine della vita contemplativa. La sirena è rozzamente abbozzata: manca a Dante il senso della voluttá; senti nel verso stesso non so che intralciato e stanco. Lia è una delle sue piú fresche creazioni : personaggio tipico cosi perfetto nel suo genere come la Fortuna. La sua felicita non è ancora beatitudine, come è della suora che vive guardando Dio, il suo miraglio; ma appunto perciò è piú interessante e poetica, piú umana, piú vicina a noi, questa bella fanciulla, che va tutta beta pel prato e coglie fiori e se ne fa ghirlanda e si mira allo specchio. Tale è la prima immagine che il giovine incontra sovente ne’ suoi sogni!

L’ultima forma sotto la quale si presenta la realtá è la visione simbolica, dove la forma non significa piú se stessa, ma un’altra cosa. Il purgatorio finisce tra’ simboli : è il paradiso che si offre all’anima sotto figura. Cristo è un grifone, e il carro su cui sta è la Chiesa; e Dante ha una serie di strane visioni, che rappresentano simbolicamente la storia della Chiesa.

Cosi la realtá corpulenta e tempestosa dell’ inferno si va diradando e sottilizzando, per trasformarsi nella vera realtá, lo spirito o il paradiso. Questo processo di carne a spirito è il purgatorio, dove la forma diviene pittura, estasi, sogno, simbolo. Il simbolo giá non è piú forma, ma puro spirito, lavoro intellettuale. Sotto la figura ci è la nuova e vera realtá, pronta a svilupparsene e comparire essa direttamente.

L’uomo del purgatorio ha i sentimenti conformi a questo stato dell’anima. Il suo carattere è la calma interiore, assai simile alla tranquilla gioia dell’uomo virtuoso, che nella miseria terrena, sulle ali della fede e della speranza, alza lo spirito al