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d’arte, trovare nel definitivo le tracce del provvisorio. È probabile che la Commedia sia stata vagamente concepita fin dalla giovinezza, ad imitazione di quelle «commedie dell’anima», di quelle visioni dell’altra vita, cosi in voga; e che dapprima il poeta pensasse solo alla glorificazione di Beatrice e alla rappresentazione pura e semplice dell’altro mondo : e forse de’ frammenti e anche de’ canti furono scritti prima che un disegno ben chiaro e concorde gli entrasse in mente. Questo è il tempo oscuro alla critica e altamente drammatico, il tempo de’ tentennamenti, del silenzioso contendere con se stesso, degli abbozzi, del va e vieni; storia intima del poeta. Il quale, quando gli si mostra l’argomento, vede per prima cosa dissolversi quella parte di realtá che vi risponde, fluttuante come in una massa di vapori guardata da alto, dove gli alberi, i campanili, i palazzi, tutte le figure si decompongono e si offrono a frammenti. Chi non ha la forza di uccidere la realtá, non ha la forza di crearla. Ma sono frammenti giá penetrati di virtú attrattiva, amorosi, che si cercano, si congregano, con desiderio, con oscuro presentimento della nuova vita a cui sono destinati. La creazione comincia veramente quando quel mondo tumultuario e frammentario trovi un centro intorno a cui stringersi. Allora esce dall’ illimitato, che lo rende fluttuante, e prende una forma stabile; allora nasce e vive, cioè si sviluppa gradatamente secondo la sua essenza. Ora il mondo dantesco trovò la sua base nella idea morale.

La idea morale non è concetto arbitrario ed estrinseco all’argomento: è insito nell’altro mondo, è il suo concetto; perché senza di quella l’altro mondo non ha ragion d’essere. La base dunque è vera, è nell’argomento; e se difetto c’ è, il difetto è nella natura dell’argomento. Ma Dante, meditandovi sopra, e non come poeta ma come filosofo, valicò l’argomento. Non è contento che la ci sia, ma la mostra e la spiega. E non si contenta neppure di questo. Quella idea diviene la filosofia, tutto un sistema di concetti ben coordinato; e non è piú la base, il senso interiore dell’altro mondo, a quel modo che lo spirito è nella natura, ma è essa il contenuto, essa l’argomento, essa lo scopo.