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86 storia della letteratura italiana


distinte. La prima comincia col banchetto che Cristo ebbe in casa di Lazzaro sei giorni avanti pasqua, e che qui è il giovedí santo. Cristo viene da Gerusalemme; Maria con Maddalena e Marta gli va incontro. Maria prega il figlio di non tornare a Gerusalemme, perché vogliono la sua morte. Cristo risponde dover ubbidire al Padre: pur si conforti, ché niente fará che non lo dica a lei. Alla fine del banchetto Cristo scopre a Maddalena che dee ire a Gerusalemme, dove patirá il supplizio della croce e le raccomanda la madre. Cristo esce. Sopraggiunge Maria, che ha visto il figlio turbato, e la prega a svelarle quello che il figlio le ha detto. Maddalena tace. E la madre va a Cristo tutta in lagrime, e dice:

                                         Dimilo, figlio, dimilo a mi,
perché stai tanto afannato?
Amara mi, piena de suspiri,
perché a mi lo hai celiato?
De gran dolore se spezano le vene,
e de doglia, figlio, me esse el fiato;
ché te amo, figlio, con perfecto core:
dimelo a mi, o* dolce Segnore.
     

Cristo dice che pel riscatto del mondo dee ire a morte, e Maria sviene. Tornata in sé e lamentandosi, raccomanda il figlio a Giuda, che risponde in modo equivoco: — So quello che ho a fare. — Poi si volge a Pietro, che promette difendere il figlio contro tutto il mondo. Giunti a una porta della cittá, Maria non vuol separarsi dal figlio; ma quando non lo vede piú e sa che per un’altra porta è entrato in Gerusalemme, fa pietosi lamenti innanzi al popolo:

                                         O figlio mio tanto amoroso,
o figlio mio, due se’ tu andato?
O figlio mio tuto gracioso,
per quale porta se’ tu intrato?
O figlio mio assai deletoso,
tu sei partito tanto sconsolato!
Ditime, donne, per amore de Dio,
dov’è andato lo figlio mio?