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ii - i toscani | 53 |
Amor, che muovi tua virtú dal cielo, |
Amor che nella mente mi ragiona. |
Delle canzoni allegoriche e scientifiche la piu accessibile e popolare è quella delle tre donne, Drittura, Larghezza, Temperanza, germane d’amore, che cacciate dal mondo vanno mendicando:
Ciascuna par dolente e sbigottita, come persona discacciata e stanca, cui tutta gente manca e cui virtute e nobiltá non vale. Tempo fu giá nel quale, secondo il lor parlar, furon dilette; or sono a tutti in ira ed in non cale. |
Qui il poeta non ragiona, ma narra e rappresenta. Il concetto scientifico è vinto dalla vivacitá della rappresentazione e dalla elevatezza del sentimento. Il colore rettorico non è semplice colorito, ma è la sostanza.
In queste canzoni scientifiche Dante mostra ben altra forza e vivacitá e ricchezza di concetti e di colori che i due Guidi. Egli fu il suo proprio cementatore, avendo nella Vita nuova e nel Convito spiegata l’occasione, il concetto, la forma delle sue poesie. E quanto alla parte tecnica, all’uso della lingua, del verso e della rima, nel suo libro De vulgari eloquio mostra che ne intendeva tutt’i piú riposti artifici. I contemporanei trovavano in queste poesie il perfetto esempio della loro scuola poetica: la maggior dottrina sotto la piú leggiadra veste rettorica.
Il mondo lirico di Dante è la stessa materia che s’era ita finora elaborando, con maggior varietá e con piú chiara coscienza. Il dio di questo mondo è Amore, prima con le ammirazioni, i tormenti e le immaginazioni della giovanezza, poi con un misticismo ed un entusiasmo filosofico. Amore non può