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ix - il «decamerone» 319

unica e armonica di un mondo spensierato e superficiale, tutto al di fuori nel godimento della vita, menato in qua e in lá da’ capricci della fortuna.

Questo doppio mondo, cosí armonizzato nelle sue varietá, riceve la sua intonazione dall’autore e dalla lieta brigata che lo introduce in iscena. L’autore e i suoi novellatori appartengono alla classe colta e intelligente. Essi invocano spesso Dio, parlano della Chiesa con rispetto, osservano tutte le forme religiose, fanno vacanza il venerdí perché in quel giorno il nostro Signore per la «nostra vita morí», cantano canzoni platoniche e allegoriche, e menano vita allegra, ma costumata e quale a gentili persone si richiede. Lo spirito, l’eleganza, la coltura, le muse rendono questa societá amabile, come oggi si riscontra ne’ circoli piú eleganti. Specchio suo è quel mondo della cortesia, reminiscenza feudale abbellita dalla coltura e dallo spirito, alla cui immagine si dipinge la colta e ricca borghesia. E come quel mondo feudale avea i suoi buffoni e giullari, questa societá ha anch’essa chi la rallegri. E i suoi buffoni e giullari sono quell’infinito mondo che le si schiera innanzi: preti, frati, contadini, artigiani, di cui prende spasso, traendo piacere cosí dai babbei come dai furbi. In questo comico non ci è punto una intenzione seria e alta, come correggere i pregiudizi, assalire le istituzioni, combattere l’ignoranza, moralizzare, riformare: nel che sta la superioritá del comico di Rabelais e di Montaigne, che è la reazione del buon senso contro un mondo artificiale e convenzionale. Lí il riso è serio, perché lascia qualche cosa nella coscienza; qui il riso è per il riso, per passare malinconia, per cacciare la noia. Quel mondo plebeo è guardato come fa un pittore il modello, senz’altra intenzione che di pigliarne i contorni e i lineamenti e mettere in vista ciò che può meglio trastullare la nobile brigata. Nell’immenso naufragio sopravviveva la coscienza letteraria e il sentimento artistico fortificato dallo spirito e dalla coltura, ed è da quella coscienza che sono usciti questi capolavori: modelli idealizzati a uso e piacere di una societá intelligente e sensuale dal geniale artista, idolo delle giovani donne a cui sono intitolati.