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ix - il «decamerone» | 313 |
terminati dalla benignitá o malvagitá del caso o della fortuna; e non sale a vera opposizione interna che sviluppi le passioni e i caratteri. Il poeta non è un ribelle alle leggi sociali e tanto meno un riformatore: prende il mondo com’è; e se le sue simpatie sono per le vittime dell’amore, non biasima per ciò coloro che dall’onore sono mossi ad atti crudeli, anch’essi degni di stima, vittime anch’essi. Cosí esalta Gerbino, che volle romper la fede data dal re suo avolo anziché mancare alle leggi dell’amore ed esser tenuto vile; ma non biasima il re che lo fece uccidere, «volendo anzi senza nipote rimanere ch’essere tenuto re senza fede». Ne nasce in mezzo all’agitazione de’ fatti esteriori una calma interna, una specie di equilibrio, dove l’emozione non penetra se non quanto è necessario a ravvivare e variare l’esistenza. Perciò in questo mondo borghese e indifferente e naturale la tragedia rimane esteriore e superficiale, naufragata qui come un frammento galleggiante nella vastitá delle onde. Il movimento non ha radice nella coscienza, nelle forti convinzioni e passioni stimolate dal contrasto; ma si scioglie in un giuoco di immaginazione, in una contemplazione artistica de’ vari casi della vita che sorprendano e attirino la tua attenzione. Per dirla con un solo vocabolo comprensivo, virtú e vizi qui non hanno altro significato che di «avventure», ovvero casi straordinari tirati in iscena dal capriccio del caso. Gli uditori non vi prendono altro interesse che di trovarvi materia a passare il tempo con piacere; e del loro piacere è mezzana la stessa virtú e lo stesso dolore.
Un mondo, il cui dio è il caso e il cui principio direttivo è la natura, non è solo spensierato e allegro, ma è anche comico. Giá quel non prendere in nessuna serietá gli avvenimenti e farne un giuoco di pura immaginazione, quell’intreccio capriccioso de’ casi, quell’equilibrio interno che si mantiene sereno tra le piú crudeli vicissitudini, sono il terreno naturale su cui germina il comico. Un’allegrezza vuota d’intenzione e di significato è cosa insipida: è appunto quel riso che abbonda nella bocca degli stolti. Perché il riso abbia malizia o intelligenza, dee avere una intenzione e un significato, dee esser comico.