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giudizio di gervinus sopra alfieri e foscolo i97

solo i sentimenti e le sue idee piú generali. Alfieri dee la sua popolaritá alle sue tragedie; la Tirannide e altri libri non sono letti che da pochi studiosi. In quel tempo si disputava ancora intorno ai principii; il passato aveva messe salde radici non pur nelle plebi, ma nelle stesse classi colte; si fe’ guerra al passato, guerra alla tirannide religiosa e politica. Alfieri non aveva un sistema suo proprio; ciò che vi era di vero o di falso nelle sue opinioni, era il vero ed il falso del suo secolo. Ma egli fu la musa di quelle idee, e diè loro un accento vibrato e concitato, che le fe’ risonare ne’ cuori e nelle fantasie. Alfieri dunque esprime in Italia odio di tirannide, passione di liberta, e non questo o quel sistema politico. Quello che i giovani sentivano, lo ha espresso il giovane Leopardi:

Solo di sua codarda etade indegno
Allobrogo feroce,  .  .  .  .  .  
                         .  .  .  .  .  .  .  privato, inerme.
     (Memorando ardimento!) in su la scena
     Mosse guerra a’ tiranni  .  .  .  .  .  .  
Disdegnando e fremendo, immacolata
     Trasse la vita intera.

Ecco i grandi tratti di Alfieri, rimasi immortali nella memoria degl’italiani. Certo ora la situazione è mutata; ora non basta piú questo vago amore di libertá; non è piú questione di principii, ma di esecuzione; non è piú il tempo di Alfieri, ma di Balbo, di Gioberti, di Rosmini. Verissimo: ma, lo ripeto, uno storico dee giudicare degli uomini secondo i loro tempi: chi se ne mette fuori, esce dal vero. Voi vi maravigliate che la gioventú italiana ammiri Ugo Foscolo! Eh mio Dio! Ugo Foscolo non rappresenta per noi alcun sistema politico, alcun ordine regolato d’idee. Egli è stato un’espressione poetica de’ nostri piú intimi sentimenti, il cuore italiano nell’ultima sua potenza. Non ci sentiamo in lui idealizzati. AÌlo stesso Gervinus non ha potuto sfuggire che la contraddizione di Foscolo era quella di tutti gl’italiani. Nuovi ancora della vita politica, i francesi ci