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l’aspetto politico è difficile trovare scrittori, che abbiano avuto maggior potere sulle immaginazioni: le loro poesie sono una storia idealizzata di tutte le illusioni, le speranze, le disperazioni, i dolori, gli affetti della gioventú italiana.

Del rimanente, quanto ai fatti, si può fare questa osservazione generale. Uno storico che scriva libero da ogni preoccupazione e che non ha in mira questo o quel principio, si può consultare sicuramente. Il Gervinus non appartiene a questo genere di scrittori. Si vede in lui il tedesco, il protestante ed il moderato: prima di consultare i fatti, egli ha giá in capo tutto un sistema a priori. In questo caso la storia è meno una schietta narrazione, che una raccolta di fatti a corroborazione di un sistema. Quando lo storico è coscienzioso e probo, come il Gervinus, egli non altera i fatti, non mutila, non tace a disegno. Ma questa maliziosa falsificazione della storia è la meno pericolosa; è facile prenderne guardia. Pericolosissimi al contrario sono gli storici di buona fede, i quali travisano con tanto piú efficacia i fatti, quanto meno ne hanno coscienza. Trasportati da idee preconcette, se ne appassionano, ed a lungo andare elle diventano come un prisma, in cui si colorano tutti i fatti. La falsificazione allora è nello stile, nella gradazione delle idee accessorie, nella scelta de’ particolari, in certe forme di dire e giri e figure che servono a dar rilievo o a gittare nell’ombra, nella distribuzione e proporzione de’ colori. Leggete l’Introduzione del Gervinus. Avendo innanzi un numero immenso di fatti, vedete con quanta diligenza la narrazione è ordita, in modo che grandeggi sempre e attiri la vista l’elemento germanico-protestante. Leggete qui la sua vita di Ugo Foscolo. Con quanta compiacenza nota tutte le contraddizioni della sua condotta! Con quanta leggerezza parla delle sue angosce per l’onta e la caduta della patria! Con che magistero di stile sa far riflettere sulla vita pubblica i torti della sua vita privata! Lo scrittore animandosi, a poco a poco si scopre, e da ultimo il narratore prende aspetto di giudice, e la vita si trasforma in una requisitoria. Tutto ciò è fatto con molta calma di esposizione, e con un’apparente imparzialitá, che concilia fede alle sue afferma-