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janin e alfieri i49

sopra di loro. I facili applausi del Carignano, i quali avrebbero invanito un ingegno volgare, non valsero che a fargli misuiare l’infinita distanza in cui era da quell’alta immagine di poesia che aveva in mente, e gli ostacoli che aveva a vincere. Volle e li vinse: e per conoscere che cosa fu «volle» per Alfieri, basta dire che a quarant’anni volle sapere il greco, e lo seppe; e sapere l’italiano o il greco non significa per lui il solo conoscere la lingua, ma tutti gli scrittori, e leggerli, e studiarli, e postillarli. Acquistò quanto si può acquistare: al resto aveva pensato la natura. Due cose mancano ad Alfieri, che tolgono ch’egli possa essere annoverato fra i massimi poeti: una conoscenza compiuta della vita in tutte le sue gradazioni, ed il sentimento della natura: indi i difetti delle sue tragedie. I suoi personaggi non hanno d’uomo che un lato solo; è l’anima impoverita e ridotta ad una sola facoltá; l’estremo di un carattere o di un affetto, che si affaccia solitario, uccidendo tutto ciò che è intorno a sé; ciò che dicesi il principale di una tragedia, in Alfieri non solo è il principale, ma il tutto: ogni gradazione, ogni ricchezza e varietá della vita è annichilata. Aggiungi il silenzio della natura, tal che ti pare che l’azione avvenga all’oscuro senza cielo e senza sole: ed avrai il filo di tutti i difetti che si rimproverano ad Alfieri. Si dee da ciò inferire che le sue concezioni sieno delle astrazioni, senza vita, senza poesia, secondo l’opinione degli Schlegel, del Villemain, alla quale accenna pure Saint-Victor? Chiamate pure astratta la poesia di Alfieri; poco importano le parole; ciò che costituisce il sostanziale della sua tragedia è nudo di ogni colorito locale, è astratto da ogni accessorio storico e domestico: sta bene. Ma l’ideale che rimane, è un’astrazione, un lavoro puramente intellettuale, un concetto rimaso fuori della fantasia, una semplice personificazione? Come? Filippo, Egisto, Saul sarebbero delle astrazioni? Ma è affatto il contrario. Alfieri spoglia della vita tutto il mondo circostan’.e, perché la concentra tutta nel suo protagonista; il sangue si è ritirato dalle membra, si è raccolto nella testa: è un eccesso di vita cumulato in un punto solo, che trabocca in passioni vivacissime, in violentissime azioni. Egli non guarda che ad uno scopo unico.