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iv. l’«orlando innamorato» 67

fischiava. Orlando stava solo in disparte. Angelica gli pone l’anello in dito, si ch’egli risensa. Dopo, rimettono l’anello a tutti i nove guerrieri, che, risensati, distruggono il giardino, si mettono in via dietro Angelica. Oltre Sacripante, nella fortezza d’Albracca era rimasto anche Truffaldino, uomo che non serbava fede a nessuno. Costui, pensando che Sacripante era ferito ed Angelica partita, imprigiona il suo compagno e manda ad offerir le chiavi della fortezza ad Agricane; il quale, da vero Fabrizio, le rifiuta, minacciando la forca a Truffaldino. Angelica ed i guerrieri giungono; ma fra loro e la fortezza erano due milioni d’uomini; si formano in battaglia, si slanciano, e, volere o non volere, fanno uno sdrucito nell’esercito nemico, e picchiano alle porte, che Truffaldino apre loro solo quando hanno giurato di difenderlo contro chi che sia.

Le proposizioni sono migliorate: l’interesse rinasce, perché rinasce l’opposizione. Agricane sfida Orlando; come l’uno è invulnerabile e l’altro provvisto d’arme incantate, la battaglia durerà a lungo, malgrado lo spesseggiar de’ colpi. Ma il poeta comincia a stancarsi ed a ripetersi nelle battaglie. Mentre questi duellano, si vedono nugoli di polvere, s’odono nacchere e tamburi: è Galafrone, padre d’Angelica, che viene con un esercito infinito a liberarla. Non vi può essere interesse in un esercito infinito che quando vi sia un gran guerriero. Galafrone ha seco due grandi guerrieri: l’uno è il gigante Archinoro, e nei poemi cavallereschi i giganti sono destinati ad esser bastonati e tagliati a pezzi da’ Paladini; l’altro è una donna, valorosa non meno di Orlando e Ranaldo, Marfisa, che aveva fatto voto di non ispogliarsi mai delle armi sue, finché non avesse fatti prigioni Agricane, Gradasso e Carlomagno. Sul punto in cui sta per appiccarsi la battaglia, costei, assonnata, chiama la cameriera e le raccomanda di non destarla che quando l’esercito fosse distrutto e Galafrone ucciso. Archinoro faceva strage. Agricane prega Orlando d’interrompere un poco il duello, uccide Archinoro e sgomina l’esercito. Ma, rientrando Orlando in battaglia, Agricane pensa che, uccisolo, checché fosse per accaderne de’ suoi, avrebbe vinto. Lo sfida, e vannosene in una selva per vincere