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iii. il «morgante» 37

fendente spacca il sasso ed il gigante, come un sarto un panno, e «sciocco è chi noi crede». Evidentemente, il Pulci si ride del fatto; ma, quand’anche ci credesse, il fatto sarebbe sempre ridicolo per voi. La base è crollata.

Orlando, adirato contro il gigante Grandonio, uccisore di Sansonetto, con un colpo spacca lui e il cavallo e un palmo di macigno. Questo è il maraviglioso subiettivamente buffonesco, ché né il lettore né lo scrittore credono quelle esagerazioni. Ma basta questo e basta di esagerare? È facile il far ridere con buffonerie. Dov’è il serio di questo maraviglioso? Il ’Pulci l’ha saputo comprendere?

Ne’ popoli primitivi la facoltà più svolta è l’immaginazione; questa si attenua a misura che la civiltà progredisce; agli uomini d’immaginazione succedono gli uomini d’azione. Il fondamento dell’immaginazione è la conoscenza che abbiamo di molte cose cui non può giungere la nostra potenza, la coscienza di esser nature finite, la coscienza del finito. Io formerò un desiderio, ma ne scorgerò subito il ridicolo, ravvisandone l’impossibilità. L’uomo, creatura sottoposta ad alcune leggi dello spazio e del tempo, ha sempre cercato di lottar contro di esse. Quando è rozzo, non potendo voler seriamente sopprimere quel limite con la scienza, lo sopprime con la fantasia; è tanto più sognatore quanto meno operoso. Anche adesso, gli orientali e gl’italiani meridionali sono fantastici; e lavorano di fantasia, perché non hanno conoscenza e pratica sufficiente del reale. Quindi l’epopea è il grande ideale de’ popoli primitivi. Per mezzo degli angeli, de’ demoni, dei maghi e della magia, tutti i limiti sono soppressi senza bisogno della scienza. La parte seria del maraviglioso è quando l’immaginazione è presaga od indovina della scienza, o quando lo descrive con tanto calore da mostrare un prepotente bisogno di rompere questi limiti e di spaziare in campi più liberi.

Il Pulci fra gli altri ingredienti del suo poema ha la magia; si è egli alzato a quest’altezza? Mostra di sentir bisogni più nobili delle consuete buffonerie? La magia occupa nel Morgante