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iii. il «morgante» 27

Quando Orlando è moribondo, gli apparisce un Angelo che lo loda e gli descrive il paradiso e finisce per dirgli: — Ti darò due notizie: Morgante col suo battaglio è in Paradiso; Margutte sta in Inferno; e, come ha sempre riso in vita, così ride sempre anche in Inferno — .

Così descrive Rinaldo, che vuol convertire un pagano:

E disse d’uno, e tre, e Padre, e Verbo
E lo Spirito santo poi incarnato,
E disse di Gioseffo e di Maria,
E fece un lago di teologia.

Finalmente, ecco un brano anche più comico. Ulivieri espone il catechismo; ma Meridiana, impaziente, gli rompe le parole in bocca:

                              — Più non ti rispondo — ;
E fu contenta che la battezzassi;
E dopo questo vennono alla cresima,
Tanto che infine e’ ruppon la quaresima.

Malgrado tutte queste precauzioni. Domenicani e Francescani tuonavano contro lui dal pergamo, e questo stato di combattimento si rivela sulla fine del poema:

Sempre i Giusti son primi i lacerati.
Io non vo’ ragionar più de la fede;
Ch’io me ne vo’ poi in bocca a questi frati.
Dove vanno anche spesso le lamprede.

Mentre si scusa, dà loro una botta:

E certi scioperon pinzocherati
Rapportano: — Il tal disse, il tal non crede — .
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E se pur vane cose un tempo scrissi,
Contra hypocritas tantum, pater, dissi.