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200 frammenti letterari

zione, e noi lasciava dormire la gloria di Corneille e di Racine. Amava meglio essere a paro con quei sommi, che essere unico nel suo genere. E fu appagato. Ranieri de’ Calsabigi, celebre per la polemica ch’ebbe poi con Alfieri intorno al Filippo, sosteneva che quei drammi fossero proprie e vere tragedie. E nella medaglia che dopo la sua morte i Martinez fecero incidere in suo onore, si leggeva questo motto: Sophocli Italo. Ma il pubblico che lo idolatrava, ci capiva poco in queste discussioni, e si ostinò a chiamare le sue opere teatrali non tragedie, e neppur melodrammi, ma drammi, nome nuovo e generico che esprimeva le sue nuove impressioni ed aveva la sua importanza anche fuori della musica. E il pubblico non aveva torto, a voler giudicare dalla essenza stessa di questa poesia giá penetrata e trasformata dalla musica, ma che si fa ancora valere come poesia. Stato di transizione, che dá una fisonomia tutta sua al nostro Sofocle. Piú tardi, quei drammi, come letteratura, paiono troppo musicali, e ne nasce la reazione di Alfieri, e come musica, paiono troppo letterarii, e ne nasce la reazione del melodramma in due atti. Si potrebbe conchiudere che perciò appunto quei drammi non sono cosa perfetta, troppo musicali come poesia, e troppo poetici come musica, perciò abbandonati dalla musica e dalla letteratura. Il che avviene facilmente ne’ tempi di transizione a chi sta tra due, e non ha chiara coscienza di quello che vuol fare.

Certo è che quei drammi ebbero al lor tempo un successo maraviglioso, e che anche oggi, in una societá cosí profondamente mutata, producono il loro effetto. È noto l’entusiasmo di Rousseau e l’ammirazione di Voltaire per questo poeta. In Italia i critici, dopo un breve armeggiare, tratti dall’onda popolare, gli s’inchinarono. Certi luoghi che fanno sorridere il critico, movono oggi ancora il popolo, gli tirano applausi. Nessun poeta è stato cosí popolare, nessuno è penetrato cosí intimamente nello spirito delle moltitudini. Le sue strofe le senti ne’ piú piccoli villaggi in bocca alla gente piú inculta. E le quistioni spesso si sciolgono con una sua arietta sputata come vangelo. C’è dunque ne’ suoi drammi un valore assoluto, superiore alle occa-