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86 la giovinezza

anche per istrada, gesticolando, movendo le labbra; e gli amici dicevano, canzonando: — Che fa De Sanctis? Pensa alla lezione — . Talora mi riscotevo, veggendo qualcuno guardarmi e ridere; ma poi tiravo di lungo con aria sdegnosa, come chi dicesse: «Gente, cui si fa notte innanzi sera».

Il mio disprezzo dei poltroni e dei vagabondi era infinito, e battezzavo così tutti quelli che non si profondavano negli studi. Pensando sempre alla stessa cosa, mi stillavo il cervello; il pensiero si volgeva in un vano fantasticare, e, non reggendo più al gioco, mi veniva la distrazione; altri oggetti mi passavano innanzi, e finivo con sottigliezze e con frasi incoerenti: il cervello diveniva fumoso e pieno di ombre. Talora si avvicinava qualcuno e si ostinava a volermi tener compagnia. Io a fargli capire che volevo star solo, e lui a non volerla capire, e a dire: — Non fate cerimonie, tanto non ho che fare — . E mi si cuciva ai panni, e parlava parlava, e io non sentivo niente, ché mi si aggirava la lezione per lo capo; e lui a voler per forza una mia risposta, e io col mento in aria, e lui da capo ricominciava la storia: era uno sfinimento, un tormento; l’avrei preso per la gola. Uno di questi, un tal Tommaso, mi ricordo, non gli bastando l’avermi seccato per tutta la lunga via, giunto al portone di casa, a me che gli dicevo addio, disse: — No, no vi pare! vi accompagno per le scale — . E sali, e mi entrò in casa, e visitò le stanze, e poi si ficcò nello stanzone da studio, e con scioltezza si mise a voltolarmi libri e carte, e chiacchierava, rideva e non la finiva più. Io era come un condannato a morte, pallido, livido: fra due ore dovevo andare a scuola e fare la lezione, e in capo non ci aveva messo nulla, e quel manigoldo, piantato lì, ch’era una rabbia. — Amico, l’ora della lezione si avvicina. — Ebbene, ti accompagno a scuola — . Questa parola mi fece venire un brivido. Lui credeva di farmi piacere, e, non avendo a fare altro che mangiare, voleva fare ora per il pranzo. Io mutai colore. Perché non lo presi per il braccio e non lo misi alla porta? Ora mi viene questa idea; ma non mi venne allora. Ero di una estrema delicatezza, e non avrei osato mai più di dire a taluno: — Andate via — . Fare cosa poco amabile o poco piacevole non