Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/71


il colera 65

lattiere. — È pagato, — diss’io, e trassi di tasca un borsellino pieno di piastre, e gliele offersi, dicendo: — A voi, mamma, le primizie — . La buona donna rideva tra le lagrime, e tutti avevano gli occhi sbarrati su di me, come fossi un principe.

La mattina, mamma mi fece mille tenerezze. Si staccava il bambino dal petto, e mi avvicinava, ridendo, la mammella, con l’aria di chi dica: — Ti ricordi? — E mi contava tante cose, e io, stando presso al letticciuolo, negl’intimi penetrali della memoria ritrovavo certe notti lunghe, ch’io mi svegliavo con grida e con pianti clamorosi, e lei veniva, e mi toglieva in collo, e diceva, palpandomi: — Non aver paura, mamma è con te — . Io guardavo, guardavo, come volessi mettermela bene in mente. Ah! povera mamma, come le volevo bene! E ora m’intenerisco che l’ho innanzi a me, quella persona alta, asciutta e spigliata, con quella faccia bruna e le folte sopracciglia e gli occhi neri e dolci.

Presto la casa fu piena di gente. Molte strette di mano, molti baciozzi di zie e di comari. Il discorso si oscurò subito, ché il colera, non invitato, entrava nella conversazione. Pretendevano che il morbo fosse apparso già in Avellino e in molti paesi vicini, e c’era chi sosteneva di averlo incontrato sulla via del cimitero, e della peggior natura, un vero colera fulminante; un contadino, appena colpito, morto. — Non lo chiamate troppo, ché viene per davvero, — diss’io. Quelli mi guardavano con sospetto, e volevano sapere da me perchè, così giallo e tisico, mi avevano lasciato passare senza la quarantena; e i soprastanti del paese conchiudevano che bisognava chiudersi e non lasciare più entrare nessuno, e per poco non mi volevano affumicare. Pochi di appresso mi giunse notizia che il duca di Cassano, il giorno dopo ch’ero partito, colto da timor panico, s’era rifuggito sul Vomero, ed era morto subitamente. La notizia accese ancora più le fantasie, e le facce erano oscure, e i discorsi lugubri. Io aveva la testa piena di grilli e non sapeva star solo. Mi vennero a noia paese e paesani, e presi il volo. La mattina seguente volli partire. Mamma, ancorché fosse innanzi l’alba, e il freddo grande, volle accompagnarmi fino al cimitero, e là

5 — De Sanctis, Memorie - i.