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258 la logica di hegel

che dall’apparizione si continua nel Porre. Questa identità è la Base dell’apparizione — la positiva parte dell’essenzialità, dove l’esistenza è apparizione. Il porre è perciò non di là. dell’apparizione ma in lei immediatamente presente: il regno del porre è la calma immagine del mondo apparente o esistente. Ma di ambi è una Totalità: il mondo esistente è parimente il regno del porre, il quale nell’essere posto o nella inquieta sostanzialità dell’esistenza è identico con sé. L’esistenza ritorna nel porre come suo fondamento; l’apparizione li contiene amendue, il semplice fondamento o il permanere, e il liberantesi movimento dell’apparente universo, del quale quello è l’essenzialità.

Positiva essenzialità dell’apparizione.

Il porre è così l’essenziale apparizione, o la riflessione di essa in sé nel suo essere posto. Ma questa loro identità è i) solo semplice e immediata: il porre è indifferente rispetto alla sua esistenza: l’apparizione ha ancora un altro contenuto rispetto al contenuto del porre; quello è certo un inessenziale anche ritornante in sé, ma per il porre è un primo non posto da esso: come contenuto, estrinsecamente legato col porre — quantità di determinazioni: al questo o al concreto appartenenti, non contenute nel porre, ma determinate per un altro. 2) Questo differente dal porre si determina come un positivo o un altro contenuto; ma esso è essenzialmente un negativo, la forma è il movimento, come riflessione nell’altro inquieto avvicendarsi; laddove il regno del porre è il calmo contenuto dell’apparizione, che non contiene l’inquieta forma o negativa esistenza mutantesi, il movimento del passare nell’opposto, toglierlo e ritornare nell’unità. L’apparizione è perciò rispetto al porre la totalità, contenente il porre, e ancora la moventesi forma. 3) Per questa mancanza il contenuto del porre è un differente, e indifferente rispetto a sé: l’identità delle sue parti è solo immediata, intrinseca, non ancora necessaria; si richiede la prova, o la mediazione; l’estrinseco dev’essere in lei posto. Esso è perciò la positiva essenzialità, non la negativa. Il