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essenza 245

tenuto è solo forma inessenziale, determinazioni del fondato estrinseche, così libere dal fondamento, immediata varietà. L’essenziale non è né fondamento di esso, né del loro rapporto nel fondato: come contenuto rapportantesi su di sé rimane indifferente positiva base. Sono essi in rapporto, l’uno come essenziale, l’altro come inessenziale o posto contenuto; ma l’uno del qualcosa (dei fondato) che produce questo rapporto, non è determinazione formale, ma solo un estrinseco legame, astratta base, che non contiene in sé come posto l’inessenziale. Il fondamento cade così in estrinseche determinazioni — esso è rapporto all’altro, da una parte del contenuto ad altro contenuto, dall’altra del rapporto fondamentale o della forma ad un altro, ad un immediato non posto da lei.

Il compiuto fondamento o rapporto assoluto.

Il qualcosa è un substratum indeterminato di contenuti differenti, di cui è legame estrinseco. Cosi il fondamento è tolto: il nuovo contenuto è un essere posto, un fondato. Ma come essere posto esso toghe se stesso e ritorna nel fondamento. Il nuovo fondamento o il fondamento riflesso non è il formale; l’estrinsechezza è tolta e ritenuta in lui. Come riflessione in sé, esso è l’assoluto rapporto (non estrinseco) delle determinazioni del doppio contenuto; ed ha in sé posta l’identità del fondamento e del fondato, o il formale fondamento — fondamento compiuto, dall’estrinsechezza ritornato in sé, e contenente il formale e il reale fondamento. Il reale fondamento è l’estrinseca riflessione del fondamento; la compiuta sua mediazione è il ritorno della sua identità con sé — il compiuto fondamento. Ma perché questo ritiene in sé l’estrinsechezza, in questa unità di sé e del reale fondamento è fondamento ponentesi e toglientesi; si pone come fondamento e si toglie come fondamento; si rapporta su di sé, e in questo rapportarsi si rapporta insieme all’altro di sé immediato o estrinseco. Il rapporto del fondamento è così nella sua totalità riflessione supponente: il formale fondamento suppone l’immediato, e questo come reale fondamento suppone la forma o la sua riflessione